Il Mobbing è una situazione di aggressione, di esclusione
e di emarginazione di un lavoratore da parte dei suoi
colleghi o dei suoi superiori. Deriva dal verbo "to mob":
assalire tumultuando in massa, malmenare, aggredire. In
italiano: "molestie morali sul luogo di lavoro" o "terrore
psicologico in ufficio".
"Per violenza e persecuzione psicologica si intendono gli atti posti in essere e i comportamenti tenuti da datori di lavoro, nonchè da soggetti che rivestano incarichi in posizione sovraordinata o pari grado nei confronti del lavoratore, che mirano a danneggiare quest'ultimo e che sono svolti con carattere sistematico e duraturo e con palese predeterminazione.
Gli atti e i comportamenti si caratterizzano per il contenuto vessatorio e per le finalità persecutorie, e si traducono in maltrattamenti verbali e atteggiamenti che danneggiano la personalità del lavoratore, quali:
"Per violenza e persecuzione psicologica si intendono gli atti posti in essere e i comportamenti tenuti da datori di lavoro, nonchè da soggetti che rivestano incarichi in posizione sovraordinata o pari grado nei confronti del lavoratore, che mirano a danneggiare quest'ultimo e che sono svolti con carattere sistematico e duraturo e con palese predeterminazione.
Gli atti e i comportamenti si caratterizzano per il contenuto vessatorio e per le finalità persecutorie, e si traducono in maltrattamenti verbali e atteggiamenti che danneggiano la personalità del lavoratore, quali:
- il licenziamento
- le dimissioni forzate
- il pregiudizio delle prospettive di progressione di carriera
- l'ingiustificata rimozione da incarichi già affidati
- ingiustificate discriminazioni e penalizzazioni del trattamento retributivo
- l'esclusione della comunicazione di informazioni rilevanti per lo svolgimento delle attività lavorative
- la svalutazione dei risultati ottenuti
- All'improvviso gli spariscono o si rompono (senza che siano sostituiti) computer, telefono o lampadine
- I litigi o i dissidi con i colleghi sono sempre più frequenti
- Gli viene messo vicino un accanito fumatore pur sapendo che detesta il fumo
- Quando entra in una stanza la conversazione generale si interrompe bruscamente
- Viene escluso da notizie e da riunioni utili per lo svolgimento del suo lavoro
- Apprende che girano pettegolezzi infondati sul suo conto
- Gli vengono affidati da un giorno all'altro, incarichi inferiori alla sua qualifica o estranei alle sue competenze
- Viene sorvegliato nei più minimi dettagli: orari di entrata e di uscita, telefonate, tempo passato a bere un caffè
- Riceve rimproveri eccessivi per piccolezze
- Le sue richieste sia verbali che scritte non ottengono alcuna risposta
- I superiori o i colleghi lo provocano per indurlo a reagire in modo incontrollato
- Risulta escluso da feste aziendali o attività sociali
- Viene preso in giro per l'aspetto fisico o l'abbigliamento
- Tutte le sue proposte sono rifiutate senza valide motivazioni
- E' retribuito meno di chi ha incarichi meno importanti
Non tutti i problemi sul lavoro costituiscono molestia
morale: una certa conflittualità interpersonale
è fisiologica. La molestia morale è
invece una vera patologia sociale caratterizzata
da: continuità delle aggressioni nel tempo,
stillicidio di eventi persecutori, intensificazione
progressiva degli attacchi che portano a isolamento,
emarginazione, disagio e malattia.