Fase 2 - Coronavirus. Lo studio è APERTO su appuntamento a tutti i pazienti con le dovute misure di sicurezza ai fini di prevenire il contagio. Nei casi di alto rischio Covid-19, Covid positivi e pazienti con sintomi simil-influenzali, il colloquio si svolgerà via skype.
Paura di essere infettati: è una delle emozioni più comuni. Questa
paura è adattiva e normale. è funzionale al fine di incoraggiare le persone a comportarsi in
modo da prevenire l'infezione. Sarà una sfida neutralizzare questa paura dopo che il rischio sarà
finito, poichè l'attivazione della paura e la percezione di minaccia continuano per un lungo
periodo di tempo.
Rabbia: è collegata alla paura e anche alle restrizioni e alla mancanza di libertà di
fare attività che sono normalmente importanti per le persone. è un tipo speciale di rabbia,
poichè non c'è nessuno da incolpare per ciò che sta accadendo. Potrebbe esserci da parte delle
persone una ricerca per chi è responsabile di questo, come il governo, il popolo cinese o la Cina
come paese. Questo tipo di comportamento, sebbene disfunzionale, può anche essere visto
come funzionale perchè dà un significato a ciò che sta accadendo. Ad esempio: se trovo il
difetto, tutto è più facile da capire in una prospettiva cognitiva. Posso etichettarlo e questo è
confortante a volte, anche se è semplicistico. In effetti, ciò che sta accadendo è molto più
complesso di così.
Panico: man mano che i numeri aumentano e la situazione sembra fuori controllo, si sta
verificando il panico, quindi la sensazione potrebbe
essere che siamo completamente in balia di questo virus. Questa situazione avrà effetti a lungo
termine sulla nostra psiche e sarà un fattore di rischio per situazioni future che potrebbero essere
associate all'emergenza del Coronavirus.
Sofferenza: le persone che sono state contagiate si sentono respinte, inoltre il forte isolamento
che devono affrontare a causa del rischio di infettare gli altri, mentre necessitano anche di
supporto, sta creando molta sofferenza. Questa è una situazione in cui si è malato e bisognoso
e nessuno può essere di supporto e le persone devono stare lontane da noi, tranne il personale
medico.
Colpa: le persone si danno anche la colpa per aver contagiato altri che potrebbero essere
gravemente malati. Questo avrà un impatto sulle credenze su sè stessi; essere respinti e sentirsi
difettosi sono forti meccanismi emotivi e cognitivi, che in genere poi diventano generalizzabili
ad altre situazioni.
Rifiuto: alcuni rituali, regole sociali e codici hanno iniziato a cambiare. Abbiamo dovuto
modificare i nostri comportamenti sociali: non stringere la mano, stare a un metro di distanza
dagli amici, non avvicinarsi alle persone per parlare. Queste nuove regole sociali si sono
sviluppate sempre di più con l'aumentare del numero di persone contagiate e di quelle decedute.
è stato difficile non prenderlo sul personale, poichè le persone lo stavano mettendo in pratica
l'uno verso l'altro. La prima reazione in molti è stata quella di sentirsi respinto e non importante.
Depressione: col passare del tempo, le persone possono iniziare a sentire sempre più la
mancanza di contatti, relazioni, attività significative che erano solite dare loro sensazioni piacevoli e valore alla loro vita. Questo può portare alcune persone alla depressione, a causa della deprivazione che stanno attraversando per l'isolamento.
Minaccia: sentiamo quotidianamente la minaccia che continua ad aumentare e diffondersi.
Siamo esposti a numeri che indicano che la pandemia sta raggiungendo tutti i paesi. Ogni giorno e costantemente vediamo questi numeri aggiornarsi.
Complessità: l'emergenza Coronavirus ha aggiunto ulteriore complessità al nostro mondo già
complesso. Le persone stavano affrontando le loro difficoltà quotidiane in ambito finanziario,
lavorativo, familiare e relazionale che spesso causano in loro ansia e sofferenza, e oltre a ciò
hanno dovuto affrontare la minaccia del Coronavirus che ha cambiato in modo significativo la
modalità con cui conducevano e organizzavano le loro vite.
Incredulità e negazione: a livello cognitivo è stato difficile capire e inquadrare quello che stava succedendo. L'idea era che non poteva succedere a noi, con la nostra vita così organizzata, frenetica e piena di impegni. Soprattutto contiamo sempre con la possibilità a cui siamo abituati a controllare e di risolvere difficoltà o sfide. In questo caso si cominciava a intravedere che non c'erano i soliti fattori di protezione conosciuti. La
negazione della portata di questa Pandemia ha caratterizzato i primi giorni, quindi si davano
interpretazioni diverse, per esempio: Stanno esagerando, non è vero, è una manipolazione,
ecc...
Vulnerabilità: il virus ha attivato una sensazione di vulnerabilità, le persone si sentono esposte
a una "minaccia" o "nemico invisibile" che è difficile combattere. Non ci sono armi, vaccini o
strumenti per affrontarlo, solo isolamento.
Isolamento: isolamento ha significato in questa emergenza mettere in attesa un'intera vita
organizzata. Ciò significa che non è più possibile fare le cose normali come incontrare amici e
familiari, viaggiare (anche all'interno della città), andare al lavoro e / o avere una vita sociale.
Sopraffazione: poichè siamo una specie sociale, doverci isolare è sconvolgente e difficile da
tollerare per un lungo periodo di tempo. Questa deprivazione può portare ad un umore
depresso se si protrae a lungo.
Eccessiva rapidità: questo complesso cambiamento è avvenuto quasi da un giorno all'altro
ed è stato troppo veloce per noi da elaborare. La nostra capacità di adattamento è stata messa alla prova.
Adattamento: abbiamo dovuto dare il tempo alle nostre menti ad adattarsi a questa emergenza.
Abbiamo dovuto adattare i nostri schemi mentali e cognitivi in modo da comportarci
diversamente in una settimana. Abbiamo dovuto imparare che i modi normali in cui
riempivamo le nostre vite non erano più disponibili. Dobbiamo sopportare il fatto che dobbiamo
vivere senza tutte queste cose e mettere in pausa la nostra vita quotidiana.
Connessione: mantenere la connessione con i nostri amici e persone care è stato parzialmente
risolto utilizzando tecnologie come Skype, WhatsApp, FaceTime, Zoom e molti altri canali e
dispositivi. Se ciò fosse accaduto prima di questa tecnologia, il nostro senso di isolamento e
sopraffazione sarebbe stato molto peggiore.