Il termine assertività deriva dall'inglese "to assert" che significa "far valere, affermare", ma anche "mettere in libertà", dal latino "asserere" e dall'italiano "asserire". Altre espressioni riferite a questo termine sono "abilità sociale" e "competenza sociale". Assertività significa, pertanto, vivere con serenità i rapporti con gli altri con l'equilibrio di chi non subisce e non aggredisce; significa sostenere la propria integrità, la propria dignità e allo stesso tempo incoraggiare ed accettare questo comportamento negli altri. Al contrario del comportamento passivo, in cui si antepongono i bisogni dell'altro ai propri e del comportamento aggressivo, in cui si antepongono i propri bisogni a quelli degli altri, nel comportamento assertivo occorre bilanciare i bisogni degli altri con i propri; in questo tipo di interazione non c'è un individuo sconfitto ed uno vincente, ma entrambi gli interlocutori della relazione risultano vincitori. Entrambi i bisogni vengono tenuti in considerazione e si può scegliere se dare la priorità alle necessità altrui o se considerare maggiormente le proprie. L'assertività mira a salvare la relazione con l'altro mettendo assieme le esigenze di entrambi gli interlocutori nel rispetto delle divergenze.
Il comportamento assertivo promuove l'uguaglianza nei rapporti umani, mettendoci in grado di agire nel nostro migliore interesse, di difenderci senza ansia, di esprimere con facilità e onestà le nostre sensazioni, di esercitare i nostri diritti senza negare quelli degli altri. La persona assertiva è in grado di tollerare le contraddizioni e le ambiguità senza entrare in crisi, né subirle né tanto meno volerle plasmare secondo le proprie esigenze; è in grado, inoltre, di instaurare rapporti alla pari che non corrispondono né ad atteggiamenti manipolatori, né a quelli rinunciatari. Assertivo è chi riesce a superare il problema senza entrare in conflitto prima ancora che con l'interlocutore, con se stesso, per quanto concerne il cosa dire, il cosa fare o il cosa non dire e il cosa non fare. L'assertività si pone l'obiettivo di risolvere le situazioni difficili nel rispetto di se stessi, consapevoli dei propri diritti. Allo stesso tempo, l'assertività richiede l'attenzione alla persona che si ha di fronte, allo scopo di mantenere una buona relazione. Il punto di partenza per essere asserivi è individuare e scegliere in maniera consapevole le modalità di gestione delle relazioni interpersonali più coerenti con noi. Questo significa sapere cosa si desidera e si sente importante per se stessi, ma anche essere capaci di usare la comunicazione più adatta per far passare il messaggio.
Per migliorare l'assertività occorre pertanto agire su tre livelli: quello comportamentale, quello emotivo e quello cognitivo. Per diventare assertivi non è necessario cambiare personalità perché non esiste un'unica modalità per esserlo ma quella che fa stare meglio noi stessi e chi ci sta attorno.Non esiste pertanto un comportamento definibile in assoluto come assertivo. A differenza di quanti credono che l'assertività si collochi tra lo stile passivo e quello aggressivo, l'assertività è qualcosa di molto più complesso; è un insieme di abilità sociali che ci permette di scegliere il comportamento in base al contesto specifico tenendo conto di un repertorio costituito anche da comportamenti aggressivi e passivi che in talune circostanze possono essere più efficaci e maggiormente protettivi di un comportamento assertivo. Solitamente, però, il comportamento assertivo corrisponde a un comportamento socialmente competente, vale a dire quello che ci consente la miglior padronanza possibile in una determinata situazione rappresentando la migliore soluzione possibile per quello specifico problema e in quel particolare ambito. Tuttavia, in alcune circostanze la miglior padronanza viene data da un comportamento che non è del tutto assertivo. Supponiamo di trovarci in una situazione in cui un malvivente ci punta una pistola e ci chiede il portafogli; una reazione passiva può permetterci di uscirne illesi. Supponiamo ora di essere madri e di vedere nostro figlio in mezzo alla carreggiata mentre un autocarro arriva a forte velocità; una reazione aggressiva con la quale afferriamo con forza nostro figlio e lo strattoniamo fino a portarlo sul marciapiede anche a costo di fargli male al braccio, può consentirci di salvargli la vita.
Il comportamento in parte aggressivo o passivo che viene emesso da una persona assertiva non deve essere una reazione automatica ad uno stimolo, ma un comportamento sfrutto di una scelta volontaria dopo averne valutato le possibili conseguenze. E' la capacità di controllo l'aspetto che distingue l'assertività dagli altri stili comportamentali.